Santuario di Santa Rita

Chiesa

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Di recente costruzione (1934) è un santuario dedicato alla "santa degli impossibili", come viene chiamata Rita.

E ra il giorno 11 del mese di marzo 1934 quando il vescovo di Novara monsignor Giuseppe Castelli benedisse solennemente la statua di santa Rita e dedicò alla Santa la piccola chiesetta in costruzione. Sui quotidiani di quegli anni si leggeva: “Abbiamo avuto il Vescovo tra noi e fu una vera festa di cuori. Venerdì sera le Associazioni Cattoliche hanno preparato una breve accademia in suo omaggio(…). Sabato sera al ricevimento ufficiale erano presenti le locali autorità civili e politiche e le associazioni tutte con i rispettivi vessilli. Domenica comunione generale, Cresima e benedizione della statua di santa Rita nella sua chiesina in costruzione”. Un apposito verbale conservato in parrocchia e firmato dal Vescovo, dall’Arciprete don Lapidari, dal Coadiutore don Martelli, dal padrino, il cav. Maurizio Rinaldi, dalla madrina, la signora Lina Demicheli Calderoni, e dal presidente del comitato signor Carlo Valsesia, conferma l’avvenuta “benedizione solenne, il giorno undici del mese di marzo 1934 (anno XII dell’Era Fascista), della Statua, opera dello scultore Lino Bolongaro di Stresa Borromeo, e dei lavori della cappella dedicata a Santa Rita da Cascia, in costruzione sulla proprietà del Legato Nobili di Crusinallo”.  Nel verbale si precisa inoltre che il borgo nel quale sorge la cappella viene “detto ora Borgo di Santa Rita” e che il Comitato provvederà ai lavori per il completamento della chiesetta e al reperimento dei “fondi richiesti a condurre a termine i lavori stessi”.

S empre grazie ai verbali dell’epoca si può ricostruire l’intera vicenda. La decisione di cominciare i lavori per “erigere una cappella in Regione Malnaggio” è stata presa durante una “adunanza tenutasi il 26 ottobre 1933 (XI E.F.)” presso una “sala al piano terreno dell’Oratorio Maschile San Luigi dove si sono radunati i signori: Sac. Giovanni Martelli, Ricca Serafino, Blanzari Giulio, Florio Giuseppe, Viola Edoardo, Prina Mosé, Godio Vittorio, Perucchini Guerino, Poletti Pietro, Valsesia Carlo, Abbrunati Angelo, Vellini Stefano, Vellini Giuseppe, Lora, Calderoni Guido, Bianchi Emilio e Terzaghi Antonio”. Durante la riunione è nata una discussione animata per la scelta del posto. Alla fine è stata accettata la proposta Poletti cioè sulla piazza di proprietà del Legato Nobili. Infine è stato deliberato di dare inizio ad una sottoscrizione ed è stato costituito “… un Comitato Esecutivo: Presidente Valsesia Carlo, Segretario Cassiere Sac. Giovanni Martelli. Membri: Poletti Pietro, Ricca Serafino, Abbrunati Angelo, Florio Giuseppe Godio Vittorio e Terzaghi Antonio”. Sui verbali successivi si legge che “la sottoscrizione da risultati soddisfacenti” e che siccome “i lavori iniziati nel febbraio 1934 (…) procedevano lentamente, l’erezione fu affidata all’impresario Geometra Brigo Alfonso (…) e dall’idea primitiva di una cappella-pilone si passò a volere una cappella da potervi dire la Messa e ne venne poi la chiesetta di Santa Rita, piccola ma tanto carina sul disegno del Geometra Priotto. Il nome di Santa Rita fu proposto dalla moglie del presidente del Comitato Valsesia Carlo, ammalata e tanto devota della Santa venerata a Torino”.

I verbali che abbiamo consultato si concludono ricordando la “Visita Pastorale” del Vescovo di Novara dell’11 marzo 1934: “… il comitato si era proposto per questa data di arrivare al tetto ma le piogge insistenti non lo permisero. Furono quindi benedetti i lavori iniziati e la statua di Santa Rita. Il giorno 22 maggio dello stesso anno la chiesetta era compiuta e fu fatta con grande entusiasmo e molto concorso la prima festa”. Ancora dalle cronache dei giornali di allora (“La Gazzetta del Lago Maggiore” e la “Scintilla”) si ha la conferma che “…si preparano grandiosi i festeggiamenti per l’inaugurazione del tempietto fissata definitivamente per il 3 giugno 1934”.
Oltre a quanto raccolto dai documenti ufficiali si racconta che i primi lavori cominciarono con il sostegno di due famiglie del posto: la famiglia Valsesia e la famiglia Florio. Il motivo di tale decisione è molto semplice: la signora Maria Mancini, moglie del Valsesia, e la signora Angela Vellini, moglie del Florio, erano gravemente ammalate e devote a Santa Rita venerata da sempre come la Santa degli “impossibili”. Proprio per questo, per esternare la loro devozione e per richiedere la protezione della Santa ed in ringraziamento per la sua intercessione, decisero di promuovere la piccola cappella. I “Fabbriceri” di allora, Emilio Bianchi, Egidio Prina e Attilio Ricca, affiancati da un apposito Comitato nato per l’occasione, e con il sostegno determinante di offerte e donazioni che arrivarono da benefattori, vicini e lontani, completarono l’opera che costò allora circa 20.000 Lire. In occasione della visita del Vescovo anche le due pie donne ricevettero da monsignor Castelli una particolare benedizione. La Valsesia, nata a Vercelli nel 1888, morì a 44 anni poco dopo l’inaugurazione della chiesetta mentre la Florio, nata nel 1897, morì nel mese di settembre del 1993 all’età di 96 anni.

I l 3 giugno del 1934 si celebrarono i primi solenni festeggiamenti in onore della Santa e da quel giorno la devozione a Santa Rita si fece sempre più intensa.
Nel 1950 la piccola Chiesetta fu ampliata e venne costruita l’attuale spaziosa piazza.
“Clero e popolo di Crusinallo, in onore di Santa Rita, eressero questo Tempio – anno 1934” ed ancora “Il lavoro tenace di volontari e il concorso del popolo fecero su l’alto terrapieno la spaziosa piazza – Anno Santo 1950”; così si legge oggi sulla lapide posta sulla parete esterna della chiesetta.
Ancora grazie alla devozione ed alla intraprendenza degli abitanti di Santa Rita l’area fu poi completata da uno spazio ricreativo e da un parco giochi davvero ben attrezzato realizzato con il contributo dell’Amministrazione Comunale e della Comunità Montana Cusio Mottarone.
La festa del Santuario si celebra il 22 maggio, con grande concorso di popolo e devoti della Santa degli impossibili.