Chiesa frazionale dedicata a Sant’Antonio Abate, uno dei più illustri eremiti della storia della chiesa.
N
ell’omonima frazione, sud ovest dell’abitato, si colloca il piccolo oratorio dedicato a Sant’Antonio abate. L’odierna configurazione è frutto di continui rimaneggiamenti, a partire dal nucleo originario, databile intorno al XV secolo. Questo primo edificio occupava l’area attualmente destinata ai fedeli, con abside semicircolare orientata ad est. La prima citazione ci viene dal cardinale taverna nel 1618: egli ci descrive un edificio isolato, privo di pavimentazione, con abside finemente decorato, copertura a spioventi e murature interessate da gravi fenomeni di dissesto. Nel 1678 l’oratorio fu radicalmente restaurato
Opera di restauro
L
a configurazione planimetrica dell’edificio primitivo ad aula rettangolare (m 7,00 x 4,80), monoabsidata (diam. m 3,15) e la tecnica muraria, in ciottoli di fiumi disposti a spina di pesce alternati a corsi di mattoni, affiorante dall’intonaco del muro a nord, fanno pensare a stilemi romanici di epoca medioevale del XII secolo. Dal 1618 al 1628 l’Oratorio di Sant’Antonio viene descritto dai Vescovi Taverna e Volpi con abside orientata, isolato, ampio, senza pavimento, coperto da una struttura lignea con coppi a vista e con pareti che minacciano rovina. La facciata, ad ovest, è a capanna, con l’ingresso principale sormontato da un’apertura orbicolare. Altre due finestrelle, ai lati dell’altare, illuminano l’interno. Un uscio secondario si apre a sud. Nel vano absidale, ornato di “ sacre immagini”, sorge l’altare, con la mensa troppo piccola e senza recinzioni.
L’orientamento dell’Oratorio nel 1676-’78 muta radicalmente secondo l’attuale configurazione. Viene abbattuta l’abside per costruire ad occidente un nuovo presbiterio di forma quadrata (lato m 3,20) coperta da una volta a botte. L’altare aderisce alla parete di fondo e nell’angolo sud della nuova facciata viene costruito il primo campanile con l’accesso dalla chiesa.
E’ con il 1702 che la chiesa si configura nella forma attuale. Viene costruito il coro (lungh. m 3,50 e largh. m 4,50), la navata è coperta con una volta a botte e viene illuminato da cinque finestre. Ma è solo nel 1721 che viene completata la nuova facciata e tutte le opere di ampliamento della chiesa e del campanile vengono realizzate fino al 1927 con la costruzione del vestibolo antistante la facciata.
Gli affreschi del XV secolo presenti sull’arco trionfale, che a seguito del cambiamento dell’asse orientativo dell’Oratorio diventano di controfacciata, sono attribuibili al Maestro Daniele De Bosis e raffigurano l’Annunciazione, nell’iconografia stilistica dell’Angelo a sinistra, Dio Padre al centro, la colomba e la Vergine sul lato destro simmetrico all’Angelo. Al di sotto della Vergine è identificabile un San Sebastiano e sotto l’Angelo si evidenzia un Sant’Antonio Abate. Dello stesso Maestro sono inserite nel muro sinistro del presbiterio due Apostoli ad affresco che decoravano l’antica abside. Sulle pareti laterali della navata si celano altri affreschi, alcuni dei quali già restaurati alcuni anni fa.
Un’attenta e preliminare lettura del tessuto pittorico dell’affresco, oggetto d’intervento, ha permesso di evidenziare il modo di dipingere del pittore, ricostruendo il processo creativo.