Chiesa S.Gaudenzio

Chiesa

#parrochiacrusinallo

Questa chiesa rientra tra le famose “cento Chiese” fondate dal missionario Giulio (IV sec.d.C.), divenuto poi San Giulio.

L a chiesa, romanica nella sua architettura e struttura interna è, come molte altre del Cusio, orientata con l’altare maggiore a Oriente, simbolo del Cristo, Sole che sorge. L’impianto originario risalirebbe all’XI secolo, come testimoniano le fondamenta della prima chiesa e il basamento del campanile. Presumibilmente, all’epoca della prima costruzione (XI sec.), la struttura faceva parte dell’antico “Castrum Cruxinalli”, dimora dei Conti di Crusinallo, grandi proprietari e feudatari del Vescovo di Novara; è possibile perciò che esistesse un luogo di culto cristiano già a quell’epoca. Dopo la disfatta dei conti, le guerre con la città di Novara (XIV sec.) e la distruzione del castrum, termina il periodo feudale e il dominio dei conti sul Cusio.

La prima attestazione di fondazione del beneficio è del 4 maggio 1554, da parte del sacerdote Danesio Nobili (arch.Diocesano, cart.Crusinallo I). La seconda attestazione è del 1558, quando venne eretta la Parrocchia col titolo di San Gaudenzio, staccandosi dalla matrice di Omegna (Novara Sacra, 1929), non concorda con altre fonti che riportano, come anno della costituzione della parrocchia, il 1580. La terza attestazione del 2 settembre 1596 parla di una “Cappellania coadiutoriale della Santissima Annunziata” in Crusinallo (arch.Diocesano, cart.Crusinallo III); il termine cappellania indica un ente ecclesiastico costituito in seguito a donazione o lascito da parte di un fedele, le cui rendite sono destinate al culto. La cappellania era retta perciò da un cappellano, molte volte si tratta di un sacerdote della famiglia dei Conti di Crusinallo che, dopo la loro sconfitta, hanno mantenuto dimora stabile e un legame insolubile con il paese. Tale Cappellania venne posta sotto la responsabilità dei canonici della Collegiata di Omegna fino alla costituzione della parrocchia.

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L a facciata della chiesa a capanna irregolare, pur conservando il fascino dell’arte romanica soprattutto negli archetti pensili, nel lunotto, nella croce e nell’occhio, mostra i segni degli ampliamenti e delle modificazioni posteriori: alla singola navata originaria, con l’abside già innalzato con nuova cupola più alta tra il 1523 e il 1554 (vi è una iscrizione che recita: MCCCCCXXIII-die XVI mai hoc opus additum fuit parochiali S.ti Gaudentii), venne aggiunta una seconda navata con volte a crociera nel 1623, come testimonia una lapide posta a ricordo dell’ampliamento. Dello stesso periodo risale il pronao, giustapposto al portone d’ingresso, e il Battistero, addossato al campanile, che tuttora conserva un pregevole affresco del Battesimo di Cristo.

Nel corso dell’Ottocento continuarono numerose le trasformazioni, soprattutto all’interno dell’edificio: le antiche colonne in granito del ‘300 vennero coperte di stucchi barocchi, le navate furono tinteggiate e ornamenti di vario genere andarono a coprire archi e volte, il pavimento fu rifatto in piastrelle di cemento.
All’interno dell’edificio, i lavori di restauro del 1972-75, seppur condotti con tecniche poco all’avanguardia e con scelte che oggi definiremmobsolete, hanno riportato alla luce le antiche colonne con i tipici capitelli, molto diffusi nella zona dell’alto Verbano.
L’altare maggiore in marmo policromo venne dedicato a San Gaudenzio nel 1554, come attestano le fonti. Sulla parete dell’abside si innalza un pregevole polittico in legno del famoso pittore Filippo Cavallazzi di Oleggio, risalente al 1567, come cita un cartiglio. Nel primo settore del polittico sono raffigurati gli Apostoli e quattro Dottori della Chiesa; nel secondo settore troviamo, al centro, seduto su di un trono San Gaudenzio, primo Vescovo della Diocesi di Novara e patrono della Comunità, alla sua sinistra è rappresentato in piedi Sant’Ambrogio, patrono di Omegna città confinate con Crusinallo, mentre alla destra di Gaudenzio è raffigurato, sempre in piedi, San Giorgio martire che schiaccia il drago, patrono di Casale Corte Cerro. Nel terzo settore raffigurativo troviamo al centro, seduta su di un trono drappeggiato, la Vergine con il Bambino, alla cui destra si trova San Giovanni evangelista e, alla cui sinistra, è ritratto San Giovanni Battista che porta in grembo un agnello. L’ultimo settore, la cimasa del polittico, rappresenta l’annunciazione: al centro il Padre Eterno che regge il globo terrestre attorniato dagli angeli, alla sua sinistra la Vergine inginocchiata, mentre alla sua destra l’angelo nunziante  (la cimasa è stata restaurata nel 2006).

A ll’interno della chiesa, si ammirano la Cappella della Madonna del Rosario, in stile barocco, che appesantisce la decorazione interna della chiesa, racchiude la statua lignea della Madonna col Bambino risalente al 1700; la Cappella del Cristo Morto che racchiude una statua lignea sempre del 1700; la ex Cappella della Sacra Famiglia (oggi dedicata a San Gaudenzio). I tre altari lignei sono di artigianato locale e risalgono al XVIII-XIX secolo.

Il fonte battesimale, in legno, è opera dello scultore Jacob de Albo e risale al 1612, tempo in cui, presumibilmente, vennero costruiti il Battistero e la vecchia sacrestia, divenuta terza navata dopo i restauri del 1972.
Nella nuova sacrestia, anticamente cappella della Confraternita di San Carlo, è custodito un mobile da sacrestia del 1775.
Il campanile, di base romanica, è stato sopraelevato nel XVIII secolo con una nuova cella campanaria e un concerto di cinque campane di cui, la più antica risale al 1700. Secondo i gusti dell’epoca barocca, il campanile fu coperto da cemento e vernici, nascondendo l’antica struttura romanica e chiudendo le quattro bifore dell’originaria cella campanaria.
La chiesa possiede anche una cripta, un tempo adibita a cimitero; ora non è accessibile.
Nel 1946, dopo la guerra, venne abbattuto l’antico ossario che sorgeva sul prato di fronte la chiesa, come venne demolito anche il vecchio portico, utilizzato fino a quell’epoca per l’incanto delle offerte.
La chiesa di Crusinallo non solo è un monumento architettonico di storia e arte medievale, ma è anche una delle più antiche chiese del Verbano Cusio Ossola e tutto ciò che racchiude testimonia il valore e l’importanza che, nei secoli, ha avuto per l’intera popolazione tanto da essere MONUMENTO STORICO NAZIONALE. Arredi sacri e paramenti di eccellente manifattura sono custoditi preziosamente all’interno della chiesa.